Fonte immagine: archivio Di Spazio, Centro Climatico Predoi |
La
Sensibilità Chimica Multipla (MCS) è una sindrome immuno-tossica infiammatoria sostenuta
da un deficit genetico dei meccanismi legati al controllo dello stress
ossidativo. La medicina ortodossa si contrappone a questo approccio, liquidando
la MCS nella gabbia delle patologie di pertinenza psichiatrica. Dove risiede la
verità? Credo che questa severa sindrome sia contestualizzabile solo tenendo in
considerazione l’assetto globale dell’individuo. Spesso i sintomi della MCS
possono comparire dopo l’esposizione a un evento stressante; questo non
significa che la causa sia la risposta psicoemotiva all’evento, ma che
l’esposizione traumatica sia in grado di comportarsi come agente scatenante di
una “silent inflammation”, una subdola e cronica intossicazione latente da anni
nel corpo.
A questo primo fenomeno se ne aggiunge un altro, quello relativo
all’evitamento delle fonti tossiche: il soggetto vive in un costante stato di
allerta perché ogni possibile contatto può scatenare gravi sintomi.
Si sviluppa
quella che possiamo descrivere come Sindrome
d’Assedio Ambientale (SAAM, Di Spazio 2014), una condizione psicoemotiva di
supervigilanza in grado di incrementare lo stress del soggetto sofferente di
MCS.