sabato 22 agosto 2015

Waterfall Therapy in Alto Adige a Riva di Tures (BZ)

Fonte immagine: archivio Di Spazio
La terapia delle cascate (Ionized Waterfall Aerosol Therapy, IWAT) è una innovativa forma di profilassi per le patologie allergiche ma non solo. Uno studio condotto nel 2012 da un team dell'Università Paracelsus di Salisburgo ne ha dimostrato l'efficacia in un gruppo di bambini e adolescenti esposti all'aerosol di una cascata negli Alti Tauri.
Non tutte le cascate d'acqua sono idonee a svolgere effetti benefici per la salute, poiché l'efficacia è legata a diversi parametri: la portata dell'acqua, le misure del salto, la localizzazione orografica, l'altezza sul livello del mare, le correnti aeree, la concentrazione ionica negativa e non ultimo la sua accessibilità, dato importante per gli Utenti con disturbi dell'apparato respiratorio.

giovedì 12 febbraio 2015

Nuovo nome per la Sindrome da Stanchezza Cronica

La nuova denominazione scientifica per la Sindrome da Stanchezza Cronica è stata coniata dall’equipe di esperti dell’Institute of Medicine (IOM) statunitense: Systemic Exertion Intolerance Disease (SEID). Questo cambio di paradigma è importante e si inserisce sulla scia della Risoluzione di Roma (The Rome Resolution) che ha sottolineato la genesi organica della Sensibilità Chimica Multipla. La nuova denominazione rappresenta un passo in avanti nella comprensione di questa silenziosa Sindrome, poiché spazza via le pericolose derive psicosomatiche (se non addirittura squisitamente psichiatriche) nell’inquadramento nosologico della medesima. A questa nuova definizione della patologia il team di scienziati dell'IOM chiede che venga assegnato un codice dedicato nella decima edizione della classificazione internazionale delle malattie (ICD-10).

sabato 7 febbraio 2015

Case ecologiche per elettrosensibili

Fonte immagine: archivio Di Spazio
Esistono strutture abitative idonee per persone con elettrosensibilità? A tale proposito ho visitato a Magré (BZ) l'azienda Casa Salute che progetta e realizza case ecologiche a risparmio energetico. Per un intero pomeriggio i titolari Herta Peer e Klaus Romen mi hanno illustrato con grande professionalità e in modo comprensibile l'elevatissimo standard di qualità che ispira i loro progetti e le realizzazioni abitative. Non a caso l'impegno professionale  dell'azienda Casa Salute è stato onorato nel 2014  con l'assegnazione del prestigioso Cubo d'Oro da parte dell'Agenzia per l'Energia Casa Clima della Provincia di Bolzano; il premio viene assegnato ai migliori progetti che applicano in maniera esemplare i criteri di efficienza energetica e di sostenibilità richiesti dalle certificazioni di qualità CasaClima.
Le strutture abitative vengono realizzate solo in legno massiccio proveniente dalla Foresta Nera in Germania e le pareti sono assemblate con viti in legno di larice (non chiodi), escludendo categoricamente l'uso di colle. Grande attenzione viene posta nella realizzazione dell'impianto elettrico in modo da ridurre al massimo il possibile inquinamento elettromagnetico; in linea con questa impostazione anche gli interruttori sono azionati da accensione piezoelettrica. I futuri acquirenti hanno inoltre la possibilità di soggiornare in un alloggio (vedi foto) autonomo per testare le qualità abitative della struttura realizzata in legno massiccio. A quando una struttura clinica e un centro ricettivo per EHS studiati secondo questi criteri?

martedì 3 febbraio 2015

MCS e Omeopatia: norme precauzionali per l'uso terapeutico dei Rimedi

Fonte immagine: archivio Di Spazio
Chi soffre di Sensibilità Chimica Multipla si rivolge in alcuni casi al medico omeopata per gestire la complessità dei suoi sintomi; questa collaborazione viene promossa nella speranza di ridurre il carico tossico farmacologico a cui si viene sottoposti cronicamente.
Anche in questo caso, pur utilizzando i cosiddetti Rimedi, diluizioni infinitesimali di piante, minerali, alghe, funghi e altro, bisogna osservare semplici norme precauzionali quando il Paziente presenta diagnosi di MCS.
I Rimedi vengono impiegati attraverso 4 vie di accesso: la somministrazione orale, la via iniettiva (solitamente per via sottocutanea nei punti trigger o di agopuntura), quella inalatoria e più raramente sotto forma di supposta.
Di norma la modalità privilegiata è quella dell'assunzione orale del Rimedio che si può presentare in due distinte tipologie: gocce in sospensione idroalcolica e in granuli (o tavolette) orosolubili. Nei Pazienti con MCS è preferibile evitare la formulazione in granuli (o le tavolette), perché contengono il lattosio che rappresenta una controindicazione in chi è intollerante; ma anche nel caso della somministrazione in gocce bisogna tener presente una possibile intolleranza alla quota alcolica contenuta (in valori compresi fra 22 e 41%). Una buona norma è quella di diluire il contenuto in gocce (poniamo 10-15 gocce) in un bicchiere di vetro riempito a metà con acqua minerale minimamente mineralizzata e quindi agitare con forza la soluzione in modo da disperdere l'alcol per evaporazione (manovra da eseguire con un cucchiaino in legno e non di metallo).
La via iniettiva può rappresentare una buona soluzione, poiché  la conservazione del prodotto avviene in fiale di vetro senza quota alcolica. Per precauzione, infine, è preferibile evitare soluzioni omeopatiche veicolate in ampolle in plastica per l'uso orale.

martedì 27 gennaio 2015

La Risoluzione di Roma sulla Sensibilità Chimica Multipla: il contenuto del Consenso

 Dato che la MCS è una malattia legata all'ambiente multi-sistemica cronica che comporta un abbassamento significativo della qualità della vita; 2. dato che la MCS è una inabilità acquisita a tollerare le sostanze chimiche, anche a basse dosi, che sono normalmente non tossiche per la media della popolazione; 3. dato che le sostanze chimiche - come profumi, detergenti, pesticidi, ecc. - sono presenti ovunque negli ambienti di vita quotidiana, così che le persone colpite da MCS sono in genere incapaci di una piena funzionalità, di lavorare, di svolgere le attività quotidiane e di avere una vita sociale piena; 4. dato che è stato stimato dall'Istituto Robert Koch di Berlino (2002) che la qualità della vita delle persone con MCS è inferiore a quella di chi è affetto da malattia cardiovascolare grave e tuttavia i fondi per il trattamento della MCS sono trascurabili rispetto a quelli destinati alla malattia cardiovascolare; 5. dato che le persone con MCS di stadio grave faticano duramente per trovare un ambiente sicuro in cui sopravvivere senza reazioni; 6. dato che gli studi internazionali mostrano una prevalenza della MCS tra il 3 e il 9% della popolazione e che colpisce soprattutto le donne; 7. dato che da questi dati internazionali si può presumere che la MCS rappresenti un costo per la società di miliardi di euro; 8. dato che la mancanza di una diagnosi precoce si traduce in un aggravamento della condizione; 9. dato il significativo sviluppo negli ultimi 15 anni delle indagini di laboratorio e delle ricerche cliniche sulla MCS; 10. dati i vari contributi alla letteratura sulla MCS dei ricercatori e dei medici italiani e la loro creazione di importanti collaborazioni internazionali;
dichiariamo che
 La MCS è una malattia fisiologica caratterizzata da sensibilità chimica e dalla presenza di sintomi in diversi sistemi d'organo.  Nella MCS avvengono diversi cambiamenti fisiologici, tra cui lo stress ossidativo/nitrosativo, l'infiammazione cronica, disfunzioni immunologiche e neurologiche. Non ci sono prove di un'origine psichiatrica di questa malattia.  Ai pazienti con MCS devono essere forniti speciali protocolli di ospedalizzazione.  La MCS richiede un approccio di cura multidisciplinare che è utile anche per la gestione di altre malattie croniche legate all'ambiente - come il diabete di tipo II e le malattie cardiovascolari - e le malattie neurodegenerative - come l'Alzheimer, il Parkinson e la SLA.  Le strutture di assistenza sanitaria devono collaborare con i servizi sociali per aiutare i pazienti con MCS ad ottenere una opportuna e adeguata riabilitazione.  Come parte del trattamento, gli individui affetti da MCS devono evitare le sostanze chimiche e ciò, a sua volta, richiede un'adeguata sistemazione sul posto di lavoro e nell'ambiente domestico.  
 
 
Firmatari**
Prof. Marco Alessandrini, Medico Clinico, Specialista in Otorinolaringoiatria Dipartimento di Scienze Cliniche e di Medicina Traslazionale, Università di Tor Vergata, Roma, Italia
Dott.ssa Maria Grazia Bruccheri, Medico Clinico, Genetista Istituto di Ricerca Medica e Ambientale (IRMA), Acireale (CT), Italia
Dott.ssa Chiara De Luca, PhD, Ricercatrice di Biochimica Centro di Ricerche Biotecnologiche Innovative, Mosca, Russia
Dott. Vincenzo Di Spazio, Medico esperto di Medicina Climatica Centro Climatico di Predoi, Bolzano, Italia
Dott. Giuseppe Genovesi, Medico Clinico, Neuro-Immuno-Endocrinologo Policlinico Umberto I, Roma, Italia
Ashok Gupta, MA (CANTAB), MSc,  Ricercatore di Neurologia del Cervello Harley Street Solutions, Londra, Regno Unito
Dott. Fiorenzo Marinelli, Ricercatore di Genetica Molecolare Istituto di Genetica Molecolare, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Bologna, Italia
Dott. Alessandro Micarelli, Medico, Specialista in Otorinolaringoiatria Dipartimento di Scienze Cliniche e di Medicina Traslazionale, Università di Tor Vergata, Roma, Italia
Dott. Peter Ohnsorge, Medico Clinico e Formatore di Medicina Ambientale Co-Fondatore e Membro del Direttivo dell'Accademia Europea di Medicina Ambientale (EUROPAEM), Wurzburg, Germania Prof. Martin Pall, PhD Professore Emerito di Biochimica e Scienze Mediche, Università dello Stato di Washington  Direttore della Ricerca, The Tenth Paradigm, Portland, OR, Stati Uniti
Dott. Antonio Maria Pasciuto, Medico Clinico e Formatore di Medicina Ambientale Presidente dell'Associazione Italiana di Medicina, Ambiente e Salute (ASSIMAS) Membro del Direttivo dell'Accademia Europea di Medicina Ambientale (EUROPAEM), Wurzburg, Germania
Prof. Paolo D. Pigatto,  Medico Clinico, Allergologo Dipartimento di Scienze per la Salute, Clinica Dermatologica, IRCCS Ospedale Galeazzi, Università di Milano, 20161 Milano;  
Dott.ssa  Alba Piroli, Medico Clinico, Anestesista Ospedale Regionale San Salvatore, Centro per le Cure Palliative, L'Aquila, Italia
Dott.ssa Tara Sampalli, PhD Assistente Direttore della Ricerca; Direttore Primary Health Care, Nuova Scozia, Canada
Dott. Ottaviano Tapparo, Medico Clinico, Odontoiatra Clinica Natrail, Monaco, Germania

* Conclusioni del Congresso Internazionale "Sensibilità Chimica Multipla (MCS): terapie e prevenzione", Roma, 15 gennaio 2015, organizzato dall'Associazione per le Malattie da Intossicazione Cronica e/o Ambientale (A.M.I.C.A.).
** Questi medici e ricercatori sottoscrivono questo documento a titolo individuale e non per conto delle istituzioni per cui lavorano.

sabato 17 gennaio 2015

The Rome Resolution, consenso internazionale sulla Sensibilità Chimica Multipla

Si è appena concluso a Roma (15-16 gennaio 2015) presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati il convegno internazionale sulla Sensibilità Chimica Multipla (MCS) organizzato dalla vicepresidente dell'Associazione AMICA, dr Francesca Romana Orlando. La prima giornata è stata dedicata agli sviluppi delle ricerche cliniche sulla MCS con interventi dei seguenti relatori: la dr Chiara De Luca (Centre for Innovative, Biotechnological Investigations di Mosca) su biomarker dello stress ossidativo nella MCS e EHS, il prof. Paolo Pigatto (Università di Milano) sugli aspetti allergologici e tossicologici della MCS, il prof. Martin Pall (Università di Washington) sugli aspetti tossicologici e meccanismi della MCS. Il metabolismo cerebrale nella (dis)percezione olfattoria è stato il tema dell'intervento del prof. Marco Alessandrini dell'Università Tor Vergata di Roma, seguito dall'intervento del dr Ashok Gupta (Harley Stress Clinic di Londra) sul ruolo dell'amigdala, dell'insula e della corteccia prefrontale. Il dr Peter Ohnsorge (Accademia Europea di Medicina Ambientale, Germania) ha illustrato l'efficacia dell'approccio di medicina ambientale e la dr. Tara Sampalli ha condiviso le sue esperienze presso l'ospedale di Halifax (Canada) sulla gestione dei pazienti con MCS. In seconda giornata si sono alternati i medici che hanno illustrato l'approccio terapeutico di quest sindrome: la dr Alba Piroli anestesista presso l'Università di L'Aquila, il dr Giuseppe Genovesi (Università di Roma), la dr. Maria Grazia Bruccheri (Istituto di Ricerca Medica Ambientale), il prof. Ottaviano Tapparo (Clinica Natrail di Monaco di Baviera), il dr Fiorenzo Marinelli (CNR Bologna) e infine il dr. Vincenzo Di Spazio (Centro Climatico di Predoi) sul ruolo della speleoterapia nella profilassi della MCS e della EHS. I relatori hanno infine redatto un consensus, denominato "The Rome Resolution", sullo stato dell'arte e sulle strategie terapeutiche e profilattiche della MCS da presentare alle Autorità Politiche e Sanitarie.

domenica 4 gennaio 2015

Organo vomeronasale: sentinella biologica per la Sensibilità Chimica Multipla

Fonte immagine: www.feromoni.com
Organo vomeronasale: sentinella biologica per la Sensibilità Chimica Multipla (MCS) 

Vincenzo Di Spazio, MD
Direttore Centro Sperimentale per la cura dell’asma
Centro Climatico Predoi (BZ)

RIASSUNTO
Il coinvolgimento dell’organo vomeronasale (VNO) nel quadro eziopatogenetico della Sensibilità Chimica Multipla è stato già oggetto di riflessioni in uno studio di Greene e Kipen apparso nel 2002. In questo articolo vengono analizzati i risultati di diverse indagini scientifiche riletti attraverso una nuova interpretazione: il ruolo dell’organo vomeronasale, struttura filogeneticamente arcaica, come chemocettore superficiale di allarme per l’intero organismo. In altre parole, questo organo di senso olfattorio ausiliario non è coinvolto aspecificamente nella eziopatogenesi della Sensibilità Chimica Multipla (MCS), ma svolge il ruolo attivo di sentinella biologica del progressivo inquinamento ambientale.

L’organo vomeronasale (vomeronasal organ, VNO) viene considerato in medicina un organo vestigiale, una traccia atavica di funzioni divenute obsolete nel percorso evolutivo; si trova in compagnia di strutture ossee come il coccige e la persistenza della sesta vertebra lombare (4% della popolazione mondiale), dei muscoli orripilatori e del tubercolo di Darwin sul padiglione auricolare. Nei mammiferi la presenza dell’organo vomeronasale è funzionale alla captazione dei cosiddetti feromoni, molecole in relazione al comportamento sessuale (scelta del partner idoneo, esclusione di partner inadeguato) e a quello sociale. I feromoni sono molecole di segnalazione (signaling) che non svolgono semplicemente un ruolo attrattivo nel quadro del comportamento riproduttivo; anche qui operano in modo differenziato e selettivo. Queste molecole di segnalazione possono determinare una duplice risposta: costituire una classica trappola sessuale per favorire l’accoppiamento, ma anche consentire l’evitamento del partner inadeguato. La liberazione di feromoni nelle urine consente ai lupi di marcare chimicamente i loro territori di caccia, segnalando agli altri gruppi concorrenti di tenersi alla larga. Foltan e Sedy ipotizzano che il danneggiamento o la rimozione chirurgica del VNO in seguito a osteotomia mascellare negli umani possa generare un’alterazione nella capacità inconscia di selezionare un partner idoneo (3).
Per molto tempo, e in parte ancora oggi, è stata messa in discussione la persistenza di questo organo di senso olfattorio ausiliario nell’umano adulto; si pensa infatti che dopo la nascita questo sensibile chemocettore di superficie vada incontro a involuzione irreversibile. Studi effettuati su 634 pazienti in età compresa fra 18 e 80 anni hanno dimostrato la presenza anatomica del VNO in 312 soggetti, valore corrispondente al 49,21%: significa che quasi nella metà delle osservazioni si è confermata l’esistenza di questa struttura nella popolazione adulta. Di norma il VNO è un organo pari, ma questa caratteristica non viene conservata nei soggetti con deviazione del setto nasale, dove è stato osservato unilateralmente soltanto nella sezione concava (7).  Altre indagini suggeriscono che l’osservazione anatomica della cavità nasale con lente d’ingrandimento e per via endoscopica ai fine della precisa localizzazione del VNO, sia un approccio incompleto, trattandosi in realtà di una struttura submucosale, localizzata a circa 2-8 mm sopra il recesso nasopalatino (NPR, NasoPalatine Recess). La posizione submucosale determina un mascheramento della struttura, che può essere invece evidenziata positivamente mediante istologia seriale (2). Sul piano ultrastrutturale sono presenti numerosi assoni mielinici e amielinici, che indicherebbero la corrispondenza di un epitelio chemosensoriale con l’organo vomeronasale (5). Uno studio pubblicato nel 2014 (Wessels et al.) su cadaveri adulti ha dimostrato la presenza bilaterale del VNO nella cavità nasale e le connessioni fra i recettori indovati nella struttura e i capillari sottostanti (8). Nel 1998 Monti-Bloch, Berliner e Jennings-White hanno dimostrato attraverso gli studi di imaging cerebrale una consistente attivazione dell’ipotalamo, dell’amigdala e delle aree pertinenti al giro cingolato durante la stimolazione del VNO di adulti umani (6). Questi dati indicherebbero un ruolo determinante di aree cerebrali coinvolte nella processazione e nella integrazione di stimuli di tipo mnestico-emozionale (in particolare la paura) come l’amigdala e di strutture a squisito controllo neuroendocrino come l’ipotalamo. Gli stessi autori hanno dimostrato la presenza di recettori steroidei nella compagine dell’organo vomeronasale (1), un dato importante perché conferma la funzionalità endocrina del medesimo, contrastando quelle correnti di pensiero che insistono sulla sua presunta inattività; questa evidenza, inoltre, potrebbe indicare l’interazione elettiva di questo chemocettore con sostanze inquinanti (diossine, insetticidi organoclorurati, ftalati, bisfenolo A. etc.) che si comportano come interferenti endocrini per effetto mimetico in grado di determinare pesanti effetti sulla salute riproduttiva. Dalla revisione della letteratura internazionale emergono quindi dati confortanti sul ruolo attivo dell’organo vomeronasale. La relazione fra VNO e Sensibilità Chimica Multipla è stata avanzata nel 2002 da Greene e Kipen che hanno avanzato l’ipotesi per cui l’interazione fra xenobiotici ambientali e l’organo vomeronasale potrebbe esercitare un importante ruolo nella eziologia della MCS. 
Possiamo rileggere la funzione di questa struttura olfattiva nel seguente modo:
1.    1.  La revisione della letteratura internazionale dimostra che il VNO non è una struttura anatomica inattiva nel periodo postnatale
2.   2. Dati osservazionali confermano sul piano anatomico la presenza del VNO in una percentuale prossima al 50% della popolazione (probabilmente superiore con indagini istologiche)
3.      3. Vi sono chiare evidenze del collegamento fra VNO e aree del sistema nervoso centrale (amigdala, ipotalamo e giro cingolato)
4.      4.  È stata messa in luce la presenza di recettori steroidei nella compagine del VNO

Quale ruolo svolgerebbe il VNO nella Sensibilità Chimica Multipla? Sul piano filogenetico si tratta di un’entità ancestrale che ha guidato e guida i mammiferi (e non solo) nella relazione con l’ambiente attraverso l’abilità neurosensoriale involontaria di captare molecole di segnalazione (feromoni); ma il quadro epigenetico attuale differisce notevolmente da quello dominante nelle ere passate per gli effetti dell’inquinamento ambientale generati dall’attività antropica. In altre parole, il VNO si è dovuto adattare alla comparsa di nuovi stimoli ambientali, gli xenobiotici (pesticidi, ftalati, diossine, bisfenolo A, etc.), che agirebbero come feromoni modificati interferendo pesantemente sull’equilibrio ecologico. Il VNO è plausibilmente sensibile agli effetti del fenomeno kindling-like, un fenomeno ben conosciuto dalle neuroscienze e che consiste nella comparsa di crisi convulsive nei modelli animali, indotte da consecutive stimolazioni subliminali elettriche o chimiche, innocue se somministrate singolarmente. L’esposizione del corpo a stimoli ambientali anche di bassa entità, ma ripetuti nel tempo, può condurre ad una graduale sensibilizzazione come accade frequentemente nel caso della Sensibilità Chimica Multipla. Il VNO si comporterebbe quindi come una attenta sentinella biologica, un raffinato chemocettore ambientale a bassa soglia di attivazione, capace di generare una risposta di allarme da parte dell’organismo. La captazione ripetuta di stimoli ambientali subliminali tossici condiziona un’iperstimolazione congiunta degli organi sensoriali olfattivi (nervo olfattivo e VNO) con comparsa di iperosmia nei soggetti più sensibili. L’esaltazione del riflesso olfattivo rappresenterebbe sul piano evolutivo un campanello d’allarme utile all’individuo (e alla specie) per attivare una risposta difensiva di evitamento; ma questo riflesso sensoriale, in grado di salvaguardare l’incolumità del singolo (e non solo), viene letto riduttivamente come sintomo di un quadro sindromico e non come positiva reazione di allerta generale.

BIBLIOGRAFIA
1.       1. Berliner DL, Monti-Bloch L, Jennings-White C, Diaz-Sanchez V. The functionality of the human vomeronasal organ (VNO): evidence for steroid receptors. J Steroid Biochem Mol Biol. 1996 Jun;58(3):259-65.
2.      2.  Bhatnagar KP, Smith TD, Winstead W. The human vomeronasal organ: part IV. Incidence, topography, endoscopy, and ultrastructure of the nasopalatine recess, nasopalatine fossa, and vomeronasal organ. Am J Rhinol. 2002 Nov-Dec;16(6):343-50.
3.       3.Foltán R, Sedý J. Behavioral changes of patients after orthognathic surgery develop on the basis of the loss of vomeronasal organ: a hypothesis. Head Face Med. 2009 Jan 22;5:5.
4.       4. Greene GJ, Kipen HM. The vomeronasal organ and chemical sensitivity: a hypothesis. Environ Health Perspect. 2002 Aug;110 Suppl 4:655-61.
5.       5.  Jahnke V, Merker HJ. Electron microscopic and functional aspects of the human vomeronasal organ. Am J Rhinol. 2000 Jan-Feb;14(1):63-7.
6.       6.  Monti-Bloch L, Jennings-White C, Berliner DL. The human vomeronasal system. A review. Ann N Y Acad Sci. 1998 Nov 30;855:373-89.
7.      7.  Rapiejko P, Zielnik-Jurkiewicz B, Wojdas A, Ratajczak J, Jurkiewicz D. The existence vomeronasal organ in adult humans. Otolaryngol Pol. 2007;61(4):581-
  8.      8. Wessels QHoogland PVVorster W. Anatomical evidence for an endocrine activity of the vomeronasal organ in humans. Clin Anat. 2014 Sep;27(6):856-60.





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